Nell’ambito di Pnei e ateroscerosi, è stato svolto uno studio unico finalizzato al ridurre l’insorgenza precoce dell’aterosclerosi, l’accumulo della placca nelle arterie che può portare a infarti e ictus.

Lo studio, pubblicato il 4 ottobre sul Journal of American Heart Association, esamina una serie di ricerche precedenti e propone una nuova sperimentazione clinica per ridurre l’apolipoproteina B, chiamata anche lipoproteina ​​apo B, negli adulti giovani e di mezza età.

Negli ultimi decenni, nell’ambito della Pnei e aterosclerosi è stato individuato questo gruppo di proteine ​​del sangue, che include LDL o “colesterolo cattivo“, come il principale responsabile dello sviluppo dell’aterosclerosi.

Ridurre i livelli di queste proteine potrebbe avere un grande impatto sul trattamento dell’aterosclerosi, in ottica di Pnei e aterosclerosi se questa strategia funziona, è possibile ridurre l’incidenza di infarti e ictus all’interno di una generazione.

La strategia proposta, CURing Early ATHEROsclerosis o CURE ATHERO, indica se l’aterosclerosi negli adulti ad alto rischio tra i 25 ed i 55 anni può essere invertita usando statine e inibitori di PCSK9 nel corso di tre anni.

L’idea in ambito di Pnei e aterosclerosi è di abbassare il colesterolo per un breve periodo di tempo, lasciare che tutto l’accumulo precoce di colesterolo si dissolva e lasciare che le arterie guariscano.

Le lipoproteine ​​sono particelle minuscole e complesse che trasportano il grasso e il colesterolo attraverso il sangue. Ci sono molti diversi tipi di lipoproteine, ma quelle che hanno l’apolipoproteina B sono quelle che causano l’aterosclerosi.

Sappiamo che le persone che hanno bassi livelli di colesterolo LDL per ragioni genetiche hanno un rischio molto basso di avere eventi cardiovascolari, quindi se possiamo replicare uno di questi stati genetici e ottenere il colesterolo LDL delle persone molto basso all’inizio dell’età adulta, forse queste persone non avranno complicazioni a valle come infarto e ictus,questo il focus di intervento in ambito di Pnei e aterosclerosi, e nella metodologia Pneisystem.

La strategia infatti proposta anche dalla metodologia Pneisystem , sempre per quel che riguarda il trattamento in chiave Pnei e aterosclerosi, dovrebbe affrontare alcune sfide, tra cui la riluttanza di giovani adulti apparentemente sani a prendere farmaci, l’aterosclerosi si sviluppa per decenni e sarà molto difficile collegare in modo conclusivo una strategia di trattamento nelle persone di 30 o 40 anni a una riduzione del rischio 20 o 30 anni dopo.

La metodologia Pneisystem punta a far si che la strategia proposta, di abbassare i livelli di apo B nella prima fase di vita, anche in ottica Pnei e aterosclerosi, possa aiutare le persone geneticamente predisposte ad avere il colesterolo alto, così come quelli con problemi di salute causati da una cattiva alimentazione, obesità e mancanza di esercizio.

Una sperimentazione clinica potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di terapie per combattere infarti e ictus.