La dieta chetogenica ne hai mai sentito parlare?
La dieta chetogenica è un regime alimentare che prevede pasti ricchi di proteine e lipidi e molto poveri in carboidrati.
Il suo nome deriva dal fatto che questo tipo di alimentazione porta alla formazione dei cosiddetti corpi chetonici (acetone, aceto acetato e 3-idrossibutirrato).
La sua efficacia si basa sul presupposto che bassi livelli di glucosio costringono l’organismo a ricavare l’energia dalle proteine e dai grassi.
Inoltre livelli minimi di zuccheri mantengono costanti le concentrazioni di insulina – l’ormone che controlla l’uso del glucosio – evitando l’accumulo di grasso.
La dieta prevede due fasi: nella prima ci si concentra sull’eliminazione dei carboidrati, mentre la seconda ne prevede il reinserimento.
In genere i risultati sono rapidi, ma un regime dietetico di questo tipo sottopone l’organismo a uno stress continuo e non salutare.
Quali sono i pro di una dieta chetogenica?
In assenza di zuccheri l’organismo è obbligato a spendere più calorie per convertire grassi e proteine in glucosio.
Allo stesso tempo viene stimolata la secrezione di ormoni che promuovono lo smaltimento dei grassi e diminuiscono l’appetito.
Per questi motivi, se l’obiettivo è quello di perdere peso, la dieta chetogenica è efficace.
Tuttavia, la perdita di peso iniziale è dovuta solo al consumo delle scorte di glucosio dell’organismo (il glicogeno) e alla perdita di acqua.
Sono, invece, necessari alcuni giorni perché inizi il vero e proprio dimagrimento, associato allo smaltimento delle riserve di grasso.
Quali sono i contro di una dieta chetogenica?
Eliminare completamente i carboidrati dalla dieta ha notevoli controindicazioni.
Infatti, il glucosio è indispensabile alla sopravvivenza dell’organismo, perché è l’unica possibile fonte di energia per il sistema nervoso centrale e per il funzionamento dei globuli rossi.
Ne consegue che in condizioni di carenza di zuccheri le cellule ottimizzano la capacità di utilizzare i grassi come fonte di energia.
Questo meccanismo porta, però, alla formazione dei corpi chetonici, che possono essere considerati scorie tossiche.
Infatti le piccole quantità di queste molecole che vengono prodotte durante il normale metabolismo sono smaltite da reni e polmoni, ma in caso di carenza estrema di glucosio i corpi chetogeni si accumulano nel sangue, portando a una diminuzione del suo pH che, se troppo elevata, può indurre coma e morte.
La mancanza di glucosio stimola anche la degradazione delle proteine per ottenere energia, con conseguente sovraccarico di lavoro per il fegato e i reni.
Di conseguenza, un ricorso prolungato alla dieta chetogenica aumenta anche il rischio di uremia (presenza di sangue nelle urine) e di problemi renali.
Altri rischi potrebbero essere la disidratazione, la perdita di elettroliti, carenze di fibre, calcio e vitamine e la gotta.
Se, poi, la dieta chetogenica viene abbinata all’attività fisica i pericoli sono ancora maggiori. Infatti il movimento aumenta il fabbisogno di glucosio e, quindi, stimola la produzione dei corpi chetogeni.
Quando è indicata?
La dieta chetogenica è consigliata, sotto stretto controllo medico, ai bambini al di sotto dei dieci anni che soffrono di forme di epilessia che non vengono tenute sotto controllo dai farmaci, perché la formazione dei corpi chetogeni riduce la frequenza degli attacchi epilettici.
Quali le alternative?
Gli stessi effetti della dieta chetogenica possono essere ottenuti con un regime alimentare leggermente iperproteico, che favorisce il consumo delle proteine, senza eliminare del tutto i carboidrati.