In molti ancora non sanno l’origine della Soia. Questa è una pianta annuale originaria dell’Asia centro-orientale, dove viene coltivata da moltissimo tempo.
In quelle regioni, infatti, fin da 5000 anni prima di Cristo, si mangia pane di soia, si beve latte di soia, si fabbrica la ricotta e il formaggio di soia e da sempre si ricorre, per condimento, all’olio di soia. Molte sono le cose che si accompagnavano con la soia in questi paesi
Nei primi anni Venti lo sviluppo dell’industria della trasformazione della soia diede un notevole impulso alla coltivazione di questo legume, che oggi costituisce il terzo prodotto agricolo statunitense, dopo il mais e il grano.
La soia (Glycine max), chiamata anche fagiolo del Giappone, è una leguminosa il cui frutto è rappresentato da un baccello stretto, piatto e peloso, contenente da due a quattro semi globosi di colore variabile, bianco, giallo, bruno, rosso o nero.
Quali sono le proprietà della Soia?
E’ importante sottolineare come le radici della pianta siano ricche di ingrossamenti (contenenti rizobi) capaci di accumulare in abbondanza sia l’azoto del terreno sia quello dell’aria. Proprio per questo la pianta (in particolare i semi) è ricchissima di proteine vegetali molto simili alle proteine animali, ossia alle sostanze azotate che conferiscono alle carni il loro altissimo valore nutritivo.
Da un punto di vista qualitativo, le proteine della soia contengono tutti e 8 gli aminoacidi essenziali per l’uomo, presentano di fatti PDCAAS simile a quello della carne di manzo e valore biologico e indice chimico che si avvicinano a quelli di altri alimenti di origine animale.
A tal proposito la soia può essere considerato una fonte proteica molto importante negli individui che seguono regimi alimentari vegetariani o ancor più vegani, inoltre, sono ormai disponibili in commercio isolati proteici o proteine ristrutturate in piatti che simulino i rispettivi preparati di origine animale (burger di soia, carne di soia, ecc.).
Per quanto riguarda la frazione lipidica, il 90% è costituita da grassi insaturi in particolare acido linoleico e acido linolenico (a grassi essenziali) anche se in proporzioni abbastanza squilibrate verso il primo 6:1 (o6:03). Degno di nota è anche il contenuto in minerali, in particolare troviamo buon contenuto in Fe (7mg) in zinco e calcio ma in particolare risulta ricca di fosforo e potassio.
Come accennato il seme di soia può essere consumato non solo come tale ma trova impiego nella produzione di diversi derivati. Il latte di soia ne è un esempio lampante il cui utilizzo come sostituto del latte sta aumentando considerevolmente, troviamo poi l’olio di soia, il tofu o prodotti fermentati come tempeh, miso, yogurt ecc.
Queste ultime alternative (fermentati) presentano diversi vantaggi rispetto al prodotto di partenza come contenuto aumentato di vitamine (pensiamo alla b12 nel tempeh) e minor contenuto di fattori antinutrizionali come fitati, inibitori della tripsina e ossalati che potrebbero interferire nell’assorbimento dei micro e macro nutrienti.
I Benefici della Soia
Ad oggi gli effetti positivi possono essere riassunti in protezione e prevenzione di diverse forme di cancro (prostata, mammella e colon), protezione dal danno ossidativo tramite azione immunostimolatoria, protezione nei riguardi di cardiopatie abbassando i livelli di colesterolo e pressione sanguigna, attenuazione dei disturbi post-menopausa con riduzione del rischio di tumore alla tiroide, inibisce il riassorbimento osseo di calcio ad opera degli osteoclasti aumentando la densità minerale ossea (osteoporosi e malattie ossee come artrite reumatoide), aumentano il senso di sazietà dunque utili nei casi di obesità, altri effetti positivi risultano nei riguardi di azione neuro protettivi e nei confronti delle malattie croniche renali.
Quali sono le controindicazioni della Soia?
I contro risultano essere ai danni della tiroide, inibendo la sintesi di tirossina (gozzo) anche se queste interazioni non sono state ancora del tutto chiarite, possibile promozione di tumori ormone-dipendenti, ad alti dosaggi sembrano provocare infertilità maschile temporanea, effetti su aumento di tessuto adiposo ed effetti neuro comportamentali da indagare soprattutto nei bambini.
In conclusione posso affermare che, per le donne, può rappresentare un ottimo alimento soprattutto per prevenire i disturbi post-menopausa ma da utilizzare con moderazione in gravidanza o se a rischio di tumore mammario.
Gli uomini, dovranno evitare alte assunzioni (concentrati) soprattutto durante l’infanzia per evitare effetti sulla fertilità, infine, nei bambini essendo i rischi e i benefici ancora sotto indagine il consiglio risulta essere quello di evitare alti dosaggi e in ogni caso non far mancare un buon apporto di iodio.